KRIEGSGEFANGENEN? NO! EVADERE E COMBATTERE
La storia incredibile di un Ufficiale degli Alpini; la cattura con una infame menzogna da un reparto dell’esercito tedesco il 9 settembre 1943 a Chiusa d’Isarco, e la deportazione in un lager nazista a Deblin, nel cuore della Polonia.(Ufficialmente un campo di raccolta per IMI – Internati Militari Italiani – in pratica un campo di sterminio)
Dotato di spirito indomito, coraggioso e libero, tiene testa al bestiale comandante del campo senza piegarsi. Nel campo riesce a sopravvivere per sette mesi alla fame, grazie alle sue incursioni notturne nei magazzini alimentari tedeschi per procurare a se ed agli amici del cibo; poi la fuga dal campo con due compagni, anche loro Ufficiali degli Alpini, Franco Mancini ed Enzo Boletti, e la lotta ai nazisti assieme ai partigiani Polacchi per sconfiggere il comune nemico. Combattente valoroso, si guadagna numerosi riconoscimenti militari in Polonia.
La coraggiosa, affascinante partigiana polacca che teneva i collegamenti frai i vari gruppi lo nota; si frequentano nei boschi e nei villaggi ancora in mano dell’esercito tedesco, si innamorano e si sposano. Aiutati dall’esercito Russo, con un avventuroso viaggio dalla Polonia, attraverso la Cecoslovacchia, l’Ungheria, l’Ucraina e la Romania, riescono a rientrare in Italia; ma qui l’accoglienza dei compatrioti non è cosi calda, anzi, lo accolgono con sospetto…